Wisniewski: “Siamo un gruppo molto unito che combatte fino al fischio finale!”

Il centrale difensivo dello Spezia è tornato dopo un lungo infortunio: "Momento difficile che ho messo alle spalle. C'è voglia di centrare tutti gli obiettivi"

Migliore in campo contro la Reggiana, un calciatore ritrovato dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto fuori tutta la scorsa stagione: Przemyslaw Wisniewski, centrale difensivo dello Spezia, è intervenuto oggi sulle pagine de Il Secolo XIX in una lunga intervista. Ecco i temi principali da lui toccati.

L’ESORDIO IN EUROPA LEAGUE NEL CALCIO POLACCO – «Sicuramente il grande orgoglio di poter giocare ed esordire nel calcio internazionale e la felicità infinita che mi ha accompagnato in quel momento, è un ricordo importante che porterò sempre dentro di me».

L’ESPERIENZA AL VENEZIA – «Trasferirmi in Italia è stato molto importante per il percorso della mia carriera, volevo giocare proprio nel campionato italiano e ci sono riuscito, è stato il mio primo viaggio all’estero e mi è servito per fare un sacco di esperienza. L’esperienza a Venezia è stata molto formativa, ricordo con grande piacere l’allenatore Paolo Vanoli, che è stato di certo molto importante per me, i suoi insegnamenti mi hanno davvero aiutato a capire la realtà del calcio in Italia».

LO SPEZIA – «Sono arrivato allo Spezia molto velocemente, sono bastate poche chiacchiere per convincermi a sposare questo progetto e a firmare il contratto».

I COMPAGNI POLACCHI IN MAGLIA BIANCA – «C’erano diversi giocatori polacchi, avevo contattato alcuni di loro prima di accettare l’offerta e devo dire che mi hanno sempre parlato bene di questa piazza e di questa società. Naturalmente, per me il fatto di trovare ben tre miei connazionali in squadra mi ha resto tutto più facile fin dall’inizio».

LA SPEZIA CITTA’ – «La città e le persone qui sono meravigliose e si respira calcio ogni giorno della settimana».

IL MATRIMONIO PRIMA DELLO SPAREGGIO SALVEZZA – «Sono rimasto lontano dalla squadra per poco tempo, per poter celebrare a casa il mio matrimonio e sono tornato subito al servizio della squadra. Nello spareggio ero concentratissimo per provare a centrare l’obiettivo salvezza. Quello che purtroppo è successo dopo è storia, lo Spezia è retrocesso ed è stato un momento difficile per tutti noi, ma la vita va avanti e bisogna mettere in archivio questi momenti».

L’INFORTUNIO – «È stato un altro momento difficile, ma che ho messo alle spalle, ora sto bene, sto giocando e sono contento della condizione fisica che ho raggiunto, così come quella di tutta la squadra».

LA VOGLIA DI TORNARE IN NAZIONALE – «Se voglio tornare in nazionale? Altro che! Ho grandi ambizioni, voglio tornare alla migliore forma possibile, al momento come ho detto penso solo allo Spezia, a trovare il più possibile il campo e poi si vedrà se sarà abbastanza per riconquistare la convocazione in Nazionale».
LO SPOGLIATOIO AQUILOTTO – «Siamo molto affiatati in campo, il gruppo è bellissimo, siamo una grande famiglia; lottiamo su ogni metro del campo e questo è il più grande vantaggio dello Spezia, la voglia di non darsi per vinti e di combattere fino al fischio finale».

I TIFOSI E LO STADIO PICCO – «I nostri tifosi danno molto sostegno alla squadra, soprattutto allo stadio Picco, grazie a loro durante la partita sentiamo tanta vicinanza e calore e vogliamo spingere ancora di più. Sono senza dubbio il nostro dodicesimo uomo in campo».

GLI OBIETTIVI – «Continuare a crescere, a migliorare la mia condizione e centrare con i compagni tutti i possibili obiettivi della stagione».

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